Riporto di seguito alcune domande alle quali ho risposto in un’intervista: curiosità e puntualizzazioni… dalla SLA alla medicina estetica.
Cos’è l‘apiterapia – E’ un concetto medico che si basa su una tradizione molto antica, una pratica terapeutica plurisecolare il cui impiego è testimoniato da almeno due millenni e che oggi grazie a nuove ricerche sta suscitando molti interessi nel mondo scientifico.
Quali sono le possibili applicazioni – Le applicazioni dell’apiterapia sono molteplici, partendo dal più conosciuto il MIELE che può essere utilizzato da integratore alimentare a lenitivo per processi infiammatori tracheobronchiali e gastrointestinali a utilizzazioni per gravi lesioni cutanee. E’ l’unica sostanza in natura che non determina resistenze batteriche, come invece succede per i più comuni antibiotici. Ottimo anche come maschera antiacne. Passiamo al POLLINE , fonte di proteine vegetali. 40 gr. al giorno possono sostituire un pasto e per la presenza di un aminoacido in particolare, la fenilalanina, si ha una notevole riduzione del senso della fame, un grande aiuto nelle diete. Parlo però del POLLINE FRESCO CONGELATO, perché quello essiccato o disidratato perde oltre il 70% dell’efficacia. A fine maggio ci sarà una manifestazione podistica, la “100 Km del passatore”, dove il gruppo IN CAMMINO PER LA VITA, formato da 11 atlete, su indicazione dell’Associazione Italiana Apiterapia assumerà POLLINE FRESCO CONGELATO come integratore durante la gara, un alimento ad alto indice energetico e nutritivo che fornirà l’energia necessaria per portare a termine l’impresa.
Quale può essere l’uso del veleno? – I trattamenti legati all’uso del VELENO d’ape sono relativi a patologie osteoarticolari sino a quelle più importanti nell’ambito immunitario. Parliamo di sclerosi multipla, artrite psoriasica e molte altre. Inoltre studi recenti stanno verificando come alcune frazioni del veleno, in particolare la MELITTINA, possano essere utilizzate ad integrazione con la medicina tradizionale per trattare alcune neoplasie e processi degenerativi cerebrali. Questi studi sono già al “livello due” di sperimentazione e questo fa ben sperare per una successiva applicazione sull’uomo.
Quali sono le applicazioni del veleno nella medicina estetica? – Sempre più quando si comincia una sperimentazione seria le aziende tendono a magnificare le capacità di un prodotto o di una sostanza come sta succedendo per il veleno d’ape che inserito in creme cosmetiche dovrebbe migliorare la qualità della pelle o addirittura la puntura integra dell’ape potrebbe avere un effetto maggiore del botulino. A tutt’oggi purtroppo non ci sono evidenze scientifiche o cliniche che abbiano dimostrato tali effetti. In Italia non ci sono realtà nell’ambito dell’estetica che lavorino con il veleno d’ape, esiste l’Associazione Italiana Apiterapia a cui rivolgersi per qualsiasi domanda, dubbio, curiosità.
Come viene estratto il veleno d’ape? – L’estrazione del veleno è una pratica particolarmente stressante per un insetto che ha una vita di circa sessanta giorni e, se lo posso giustificare per motivi di ricerca o cura, non lo ammetto invece nell’ambito estetico. Si utilizzano scatole elettrificate dove si mima un pericolo per l’ape che punge una parete dalla quale, una volta essiccato, il veleno viene raschiato e raccolto. L’ape non muore subito perché non perde il pungiglione, ma più lentamente in seguito alla scossa di corrente.
Ovviamente ci sarebbero ancora migliaia di cose da dire sul magnifico mondo delle api, che purtroppo oggi è in pericolo. Con le ricerche in apiterapia stiamo cercando di capire come questo insetto possa aiutarci a vivere più a lungo e meglio. Con l’Associazione vogliamo diffondere nuove ricerche favorendo nel contempo la salvaguardia dell’ambiente e di conseguenza la vita di questo prezioso insetto.
dr. Aristide Colonna (Presidente Associazione Italiana Apiterapia)
molto interessante bravi
Grazie!
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