img-20170130-wa0003Negli ultimi decenni la qualità della vita è diventata una priorità. Uno degli aspetti significativi è la condizione ambientale, da cui ne deriva una serie di considerazioni ed azioni che ne regolano la tutela.

Al fine di Tutelare l’ambiente occorre misurarne il suo stato, tramite monitoraggi che determinano il grado di salubrità.

img-20170130-wa0010La storica cava di gesso denominata Gesso Nosei, compresa tra i Comuni di Cocconato e Montiglio Monferrato, viene esercita da Saint-Gobain Gyproc. l’Attività del Gruppo francese Saint-Gobain specializzata nell’estrazione di gesso e nella produzione di cartongesso e intonaci speciali per il green building. Saint-Gobain Gyproc opera come membro responsabile nella comunità, valorizzando il territorio e assicurandosi che l’estrazione sia condotta minimizzando gli impatti ambientali. La cava di Gesso Nosei, certificata ambiente ISO 14001, esegue continui monitoraggi sugli indicatori ambientali. Più recentemente, in collaborazione con Apicoltura BeeO di Francesco Collura, ha dato inizio ad una sperimentazione su un nuovo metodo di rilevazione delle polveri diffuse, al fine di monitorare e analizzare la concentrazione dei solfati nell’aria all’esterno del perimetro dell’area estrattiva.

img-20170130-wa0005I primi risultati sulle analisi del “miele di cava” effettuate dal Dr. Maurizio Aceto del Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, hanno riscontrato che i campioni di miele e melata, contengano irrilevanti quantità di solfato di calcio.

Le analisi sono state fatte su campioni di miele e melata del 2015 e su tre campioni del 2016 (acacia, millefiori e melata). I campioni del 2016 sono stati prelevati dall’apiario dell’Apicoltura Beeo di Francesco Collura collocato all’interno della cava Saint-Gobain Gyproc. L’apiario, composto da 10 alveari stanziali a conduzione biologica. (Ente certificatore ICEA).

PERCHE’ LE API?

img-20170130-wa0006Negli ultimi anni il monitoraggio con le api ha assunto grande rilevanza per le caratteristiche di semplicità gestionale e per la maggiore efficacia di rilevazione rispetto ad altre metodologie. Le api, infatti, sono in grado di svelare la salute dell’ambiente per un raggio di azione fino a oltre 3 Km dalla ubicazione delle stazioni di rilevamento (arnie).

Le api sono degli ottimi indicatori biologici, in grado di monitorare la qualità dell’ambiente in cui vivono, attraverso questi segnali: eventuale mortalità, i residui che si possono riscontrare nei loro corpi e nei prodotti dell’alveare.

img-20170130-wa0002Molte caratteristiche fanno dell’ape un buon rivelatore ecologico: è facile da allevare; è un organismo che si adatta a qualsiasi ambiente; ha il corpo coperto di peli che la rendono particolarmente adatto ad intercettare materiali e sostanze con cui entra in contatto, inoltre è altamente sensibile alla maggior parte dei prodotti antiparassitari e insetticidi. L’alto tasso di riproduzione e la durata della vita media relativamente corta (circa 40 giorni
come insetto adulto nel periodo estivo), induce una veloce e continua rigenerazione nell’alveare, ha un’alta mobilità e un ampio raggio di volo che permette di controllare una vasta zona, effettua numerosissimi prelievi giornalieri (fino a 10.000.000 per alveare) perimg-20170130-wa0001lustra tutti i settori ambientali (terreno, vegetazione, acqua, aria),  ha la capacità di riportare in alveare materiali esterni di varia natura (nettare, polline, propoli e acqua) e di immagazzinarli secondo criteri controllabili.

Contestualmente alle analisi sulla ricerca di polveri di gesso, è stata esclusa la presenza di amianto nei campioni di miele. Nel corso del 2017, le analisi verranno allargate anche ad altri possibili inquinanti (piombo, cadmio ecc.).

a cura di Francesco Collura, apicoltore, consulente di apiterapia