In tempi di pericoloso declino degli insetti, la conservazione delle simbiosi vitali fiori-api-microrganismi rappresenta un aspetto da tenere in considerazione nelle strategie di difesa degli impollinatori.
Certi microrganismi presenti nei fiori, i simbionti benefici, possono essere utili in generale alle diverse specie di api migliorando la qualità nutrizionale, la purificazione e la disintegrazione del polline.
I microrganismi dei fiori, però, possono anche alterare l’attrattivo delle risorse floreali. L’insieme di questi meccanismi è in grado di influenzare la struttura dell’importante rete di interazioni fiore-ape-microrganismi. Perché?
Semplice da comprendere! Le api si nutrono di polline e nettare e immagazzinano queste risorse nel nido, i microrganismi presenti nei fiori svolgono per forza un ruolo centrale nell’ambiente-nido e così vengono normalmente incorporati da adulti e larve. L’interazione tra api e piante è riconosciuta come via di trasmissione dei microrganismi in entrambe le direzioni.
Inoltre, la “chimica floreale” e il micro-ambiente possono avere effetti negativi sui microrganismi trasmessi dalle api, che possono portare all’interruzione delle indispensabili catene di trasmissione (Keller et al., 2021).
Qui di seguito trovate la versione integrale dell’articolo, scritto da Aristide Colonna e Beti Piotto e pubblicato sul numero di maggio della rivista Apinsieme.