Il 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api.

– Un po’ di storia –

E’ stata la Slovenia a proporre alle Nazioni Unite la proclamazione della Giornata mondiale delle api nel 20 maggio. Ricordiamo che è un Paese con forte tradizione nel campo dell’apicoltura che, coerentemente, nel 2011 vietò l’uso di alcuni pesticidi tra i più dannosi per le api. Perché il governo sloveno volle fortemente una Giornata mondiale delle api? Perché senza api non c’è vita.

Va sempre sottolineato che il principale servizio eco-sistemico offerto dalle api ed altri impollinatori è l’impollinazione incrociata ovvero il trasporto di polline dall’antera di un fiore allo stigma del fiore di un individuo differente della stessa specie. Ciò consente la formazione di frutti e semi sia in piante spontanee sia in specie coltivate e che ci riguarda molto da vicino perché è una garanzia per la nostra sicurezza alimentare. Il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale, principalmente di quella entomofila, ovvero portata avanti dagli insetti.

Secondo il Quinto Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale (2022) la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 3 miliardi di euro l’anno.

Ma oltre ai servizi fondamentali che ci offrono, che hanno di particolare le api? Facciamo un sorprendente elenco:
• il loro cervello pesa 2 milligrammi (il nostro 1.300 grammi)
• sono capaci di auto-medicarsi, spesso con resine con cui preparano la propoli
• caso unico tra i non-umani: preparano alimenti a lunga conservazione come miele e pane d’api
• hanno sistemi di comunicazione diversificati con cui, ad esempio, informano dettagliatamente sulla localizzazione ed entità delle risorse alimentari del territorio

• grazie al movimento delle ali (a “8”) creano onde su una superficie liquida e possono così spostarsi galleggiando per distanze brevi
• sviluppano meccanismi di difesa collettiva per combattere predatori, parassiti e patogeni (self grooming, allogrooming)
• in colonie infestate da Varroa si verifica il distanziamento sociale tra api giovani e bottinatrici che hanno contatti con l’esterno: ai margini più esterni le vecchie bottinatrici, nella regione interna, protetta, la regina, la covata e le giovani operaie
• possono essere allenate a riconoscere campioni con presenza di Covid
opportunamente allenate possono riconoscere il “tanto” ed il “poco o zero”, quindi distinguere le quantità.

 

ape-impollinatrice-con-fiori-bianchi

I ricercatori, e tutti noi, speriamo che queste notevoli capacità cognitive possano aiutarle a difendersi dalle tante minacce a cui gli uomini le sottopongono.