Il miele è una piccola dolcezza che delizia grandi e piccini. Sempre appetibile e a volte sorprendente per il suo gusto, incanta le papille. Consumato puro su dei dolci, nel latte caldo o nel te a porta la sua dolcezza, il suo tocco zuccherino ed è una piccola carezza spirituale!
Le nostre care piccole api sono sempre straordinarie! Raccolgono nettare o Melata: esse lavorano sodo per produrre la loro preziosa sostanza.
Lo studioso Bernd Heinrich ha anche valutato il loro lavoro: per produrre un litro di miele esse effettuano più di 17000 viaggi e visitano 8700000 fiori!
Legate all’equilibrio del nostro ecosistema è fondamentale battersi per farle sopravvivere!
I benefici millenari del miele – Venerato da numerose culture, il miele ha accompagnato la civiltà nei suoi rituali. Ricordiamo gli antichi greci, per i quali il miele è stato il nettare di Dio e i romani se ne sono serviti anche per le loro ricette culinarie ed anche per fabbricare unguenti e creme.
Il miele è stato utilizzato già nell’antichità per i suoi effetti antibatterici (legati alla sua acidità e ad un enzima che produce acqua ossigenata, un antisettico ben conosciuto). Esso ha anche delle proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
Ogni varietà possiede delle virtù che dipendono dai fiori sui quali il polline è stato prelevato: il miele di Timo ed Eucalipto saranno di sicuro i più adatti a pulire l’apparato otorinolaringoiatrico, il miele d’Arancio a lenirlo, il miele di Rosmarino a stimolare la digestione, eccetera.
Una composizione complessa – Il miele è composto per il 75% da zucchero o più esattamente da un insieme di zuccheri (fruttosio e glucosio) direttamente assimilabili dal sangue. Il suo potere dolcificante è di 1,5 volte superiore al saccarosio, lo zucchero bianco a cui siamo abituati quotidianamente. Al suo interno possiamo trovare inoltre acqua, polline 1%, aminoacidi dal 2 al 3%, vitamine (principalmente quelle del gruppo B), polifenoli e oligoelementi.
Con una composizione variabile a seconda delle varietà di miele, esso ha un apporto nutrizionale molto più interessante dello zucchero bianco che contiene soltanto delle calorie vuote. Comunque non bisogna abusarne in quanto il miele resta comunque un alimento molto calorico.
Di Mieli ne esistono per tutti i gusti! – Esistono varietà chiare o scure e sapori così diversi e numerosi tra un miele e l’altro!
I mieli di primavera sono, in generale, chiari come Acacia, Rosmarino, Limone e Arancio e più la raccolta è tardiva durante l’annata più il loro colore è scuro come ad esempio il miele di Castagno.
È in autunno che troviamo dei Mieli con dei bei colori ambrati legnosi sono le melate di bosco, di quercia, di abete.
Il miele di manuka e i suoi effetti eccezionali – Prodotto dai fiori di un arbusto della Nuova Zelanda (Leptospermum scoparium), cugino del famoso Tea tree e ben conosciuto dal popolo Maori, il miele di Manuka occupa un posto a parte in ragione della sua forte concentrazione in metilgliossale (o MGO). Questa è una molecola antibatterica e antifungina identificata come composto attivo in questo miele dal professor Thomas dell’università di Dresda in Germania; la sua origine risiede nella presenza di un precursore (il diidrossiacetone) nel nettare del fiore del Manuka.
Questa sostanza, presente anche nel miele classico in concentrazione variabile tra 1 e 10 mg per kg, nel miele di Manuka è rappresentata molto concentrata e va da 100 a 800 mg per kg. Questa caratteristica gli conferisce una maggiore efficacia contro alcuni batteri come lo stafilococco aureo e l’ helicobacter pylori, batterio che infetta la mucosa gastrica. Da notare è che il diidrossiacetone è presente solo in alcune cultivar dell’albero coltivato originariamente in Nuova Zelanda.
E’ bene considerare che il Ministero dell’Agricoltura della Nuova Zelanda ritiene che nel 2014 ben 80% del miele commercializzato a livello mondiale come manuka è stato falsificato con l’aggiunta di mieli di altra origine o con sciroppo di mais!
I mieli quindi possono essere classificati in base al loro contenuto in MGO oppure in UMF® (che è il Unique Manuka Factor proporzionale alla concentrazione del MGO) e che precisa il grado di attività antibatterica: per esempio a partire da un tenore in MGO di 250 o più oppure un UMF da 15 o più abbiamo un miele con attività antibatterica davvero importante ed efficace.
Essendo un miele d’importazione, quello di Manuka è molto costoso. Per ottenere i medesimi risultati possiamo usare il miele di castagno e di melata/di bosco oppure il miele di corbezzolo, tutti prodotti nel nostro territorio italiano, in quanto anch’essi hanno elevati valori antibatterici, e che quindi possono essere utili per le stesse indicazioni del miele di Manuka.
a cura di Elena Angelucci, naturopata, consulente di apiterapia
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