L’esposizione al sole ha notevoli e indiscussi benefici:
- stimola la produzione di Vitamina D (essenziale per la salute delle nostre ossa)
- allevia i sintomi di dermatiti e psoriasi
- produce effetti benefici in presenza di alcune patologie: dolori articolari, mal di schiena, ecc.
- migliora il tono dell’umore grazie all’aumentata produzione di serotonina e melatonina oltre che a far sentire più belli
Allo stesso modo sono notevoli e indiscussi i danni, a breve e lungo termine, che l’esposizione alle radiazioni solari UVB e UVA producono:
“L’esposizione prolungata e ripetuta agli UVB favorisce l’accumulo di mutazioni nelle cellule dell’epidermide e quindi lo sviluppo di lesioni precancerose, quali le cheratosi attiniche, e di tumori. Più subdola è l’azione dei raggi UVA, meno potenti degli UVB, ma capaci di penetrare più in profondità, fino al derma. Questi raggi stimolano solo la melanina superficiale e il loro effetto sul colore della pelle è transitorio. L’esposizione prolungata agli UVA è la principale responsabile dell’invecchiamento precoce della pelle, nonché un fattore di rischio per lo sviluppo di un’altra classe di tumori cutanei, i melanomi, che si possono formare ex-novo o per degenerazioni dei nei” (Enzo Berardesca, direttore del Dipartimento di dermatologia clinica dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma sul Corriere della Sera).
Secondo l’OMS, ogni anno muoiono circa 60mila persone al mondo a causa della sovraesposizione ai raggi UV: principalmente per melanoma e carcinomi della pelle.
Quindi è bene seguire le indicazioni che ogni estate ci vengono fornite:
- non esporsi nelle ore più calde
- utilizzare protezioni adeguate al proprio fototipo (iniziando con le alte per poi diminuire nel corso dell’estate, una volta che la nostra pelle si sia abituata all’esposizione ai raggi solari) che proteggano sia dai raggi UVB che dai raggi UVA spalmandole in modo uniforme su tutto il corpo ogni due o tre ore
- utilizzare occhiali da sole.
Nell’ipotesi in cui in ogni caso, ahinoi, ci procurassimo comunque delle scottature da esposizione a raggi solari, ecco che le nostre amiche api ci vengono in aiuto per lenire dolore e prurito, far passare l’antiestetico rossore e rigenerare la pelle.
Il POLLINE d’api (da consumarsi congelato) ad esempio, contiene tutti gli amminoacidi essenziali e non essenziali, zuccheri, lipidi, vitamine, enzimi, minerali, principi ad azione battericida e batteriostatica, fitormoni, carotenoidi e flavonoidi.
Ha proprietà rigeneranti e antiossidanti grazie alle elevate quantità di:
- vitamina A, che protegge e mantiene sana la pelle oltre a proteggere mucose, occhi e vista, sovrintendendo all’attività dell’ipofisi e alla regolazione del sonno;
- vitamina C, che aiuta inoltre a combattere infiammazioni e stress, a eliminare le tossine e a rafforzare mucose e capillari;
- Selenio, che contrasta l’azione invecchiante dei radicali liberi
E’ quindi antinfiammatorio, antimicrobico, mantiene il collagene (essenziale per una buona struttura dell’epidermide), rafforza i capillari e aumenta le difese immunitarie.
Il MIELE, oltre alle proprietà lenitive, svolge anche un’azione nutritiva, ricco di zuccheri contiene anche vitamine del gruppo B, vit. C, calcio, ferro, potassio, amminoacidi, enzimi, e tra le molteplici proprietà, annovera la sua capacità di facilitare la guarigione di ustioni e scottature che, se trattate con miele, guariscono più rapidamente. Esso viene infatti utilizzato in protocolli particolari in ospedali tedeschi e francesi nella terapia contro le ustioni, le ulcere croniche e il piede diabetico. L’efficacia è ancora maggiore se l’applicazione del miele viene preceduta da un’applicazione di gel di Aloe vera fresco (non pastorizzato e non liofilizzato).
Utilizzare uno spesso strato di miele “grezzo” biologico, molto meglio se fresco (più è fresco maggiori sono le proprietà terapeutiche), che ricopra interamente la zona interessata, può quindi ridurre l’infiammazione e aiutare a combattere i radicali liberi.
Si consiglia quindi di applicarlo, coprendo interamente l’area interessata con una garza sterile e fissarla in modo che non si muova; di cambiare la fasciatura ogni giorno facendo prendere un pò d’aria alla ferita, aggiungendo miele (senza rimuovere quello già applicato) e ricoprendo nuovamente con garza sterile. Ripetere fino a guarigione.
Non dimenticare, infine, di bere molto per reidratare la pelle e combattere la secchezza, di integrare le vitamine per incentivare processi più rapidi di riparazione (frutti antiossidanti, verdure e frutta ricchi di Vit A, C e E) e di aumentare l’apporto di Omega-3 per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione dei tessuti dall’interno verso l’esterno (pesce, alghe, noci, nocciole, semi e olio di lino).
a cura di: Deborah Vannicola, naturopata
Leave A Comment