Numerosi studi evidenziano che un maggiore accesso agli spazi verdi tende a dare un miglioramento della salute ai gruppi svantaggiati rispetto a quelli più privilegiati. Se si potesse aumentare il verde tra le popolazioni vulnerabili, si potrebbe in un certo modo iniziare a affrontare le disuguaglianze sanitarie.
Imperativo, dunque, proteggere biodiversità e api.
Il biologo statunitense Edward Wilson, oltre ad aver definito il concetto di biodiversità, sviluppò l’ipotesi della biofilia per cui il contatto con la natura è un grande e fondamentale bisogno umano, radicato nelle esperienze evolutive. La vita urbana, invece, circondata da ambienti artificiali e priva di contatto diretto con la natura selvaggia, sarebbe poco compatibile con la natura umana.
Basandoci su questa nozione e sui tanti studi scientifici sugli effetti benefici della natura sulla salute, è da tutti riconosciuta l’integrazione di spazi verdi nell’ambiente urbano come un necessario approccio al miglioramento della salute pubblica.
D’altra parte l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, in una pubblicazione (WHO, 2016), fornita di solidi riferimenti scientifici, afferma che la vita in città è associata a stress cronico, attività fisica insufficiente ed esposizione a pericoli ambientali antropogenici.
Gli spazi verdi urbani, come parchi, campi da gioco e verde residenziale, possono promuovere la salute mentale e fisica e ridurre la morbilità (la frequenza percentuale di una malattia in una collettività) e la mortalità nei residenti urbani offrendo rilassamento psicologico e sollievo dallo stress, stimolando la coesione sociale, supportando l’attività fisica e riducendo l’esposizione a inquinanti atmosferici, rumore e calore eccessivo.
L’articolo completo su verde e salute, pubblicato dalla nostra Associazione nel mese di febbraio sulla rivista Apinsieme, con il ruolo delle api e, anche dei nostri Apiari del Benessere è scaricabile qui di seguito. Buona lettura!